martedì 19 maggio 2009

L'ORIGINE DEI PINGUINI












L'origine dei pinguini è oscura. Probabilmente essi rappresentano l'evoluzione di uccelli simili ai gabbiani. Hanno vissuto in uno stato in cui erano in grado sia di volare che di nuotare; oggi non sanno più volare, ma sono ottimi nuotatori e tuffatori. Usano le ali come pinne per avanzare nell'acqua dove si muovono con agilità ed eleganza, saltando fuori ad intervalli regolari come i delfini, per respirare.
I pinguini vivono sulle coste di tutto l'emisfero meridionale, dal Polo Sud fino addirittura alle Galapagos, vicino all'equatore. Esistono 17 specie di questi uccelli di dimensioni molto diverse: dal pinguino imperatore, che è alto un metro e venti e pesa 40 kg., al pinguino minore, che è alto 30 cm. e pesa poco più di un chilo. Sono stati trovati scheletri di pinguini che raggiungevano i due metri di altezza. Sono uccelli dalla vita molto lunga, che in media dura quindici, anche vent'anni.




CARATTERISTICHE FISICHE


La maggior parte dei pinguini ha il petto bianco e la testa e il dorso neri. Molte specie presentano chiazze rosse, arancio o gialle sulla testa e sul collo. Le zampe corte e arretrate rispetto all'asse del corpo impongono loro il tipico portamento eretto.
Sebbene discendano da progenitori capaci di volare, i pinguini si sono specializzati nel nuoto: le loro ali, tenute rigide e tese, assomigliano alle pinne dei vertebrati nuotatori. Diversamente dalla maggior parte degli uccelli, i pinguini non hanno penne differenziate per svolgere funzioni diverse, ma sono coperti uniformemente da piccole penne tutte uguali, simili a scaglie. Mentre la maggior parte degli uccelli effettua la muta durante l'intero anno, i pinguini cambiano tutte le penne in un periodo più breve, nel corso del quale alcune specie perdono anche gli strati esterni del becco. Durante la muta, che può durare alcune settimane, i pinguini hanno un aspetto gonfio e arruffato, non entrano in acqua e pertanto restano a digiuno.
La capacità di resistere al freddo intenso è una delle maggiori risorse di questi animali. La dispersione di calore viene limitata da accorgimenti anatomici, quali la riduzione della superficie corporea in rapporto al volume: la maggior parte dei pinguini ha, ad esempio, piedi, ali e capo piuttosto piccoli; inoltre, i pinguini hanno tutti uno spesso strato di grasso sotto la pelle, con funzione di isolante termico. Alcune specie sono meglio equipaggiate per il freddo di altre: in tal senso il pinguino imperatore, che può pesare da 27 a 32 kg, sembra essere il più attrezzato di tutti.


SPECIE RAPPRESENTATIVE










  • Il pinguino imperatore che raggiunge il metro di altezza. Nasce tra i ghiacci del continente gelato dove migra per passare il rigido inverno. E' l'unico, insieme al pinguino Adelia, a riprodursi in Antartide. La femmina depone un solo uovo che viene affidato al maschio, che lo incuba tenendolo tra le zampe.








  • Il pinguino reale è più piccolo ma molto simile all'imperatore.








  • Il pinguino di Adelia, unico rappresentante del genere con becco decisamente corto, sino a non molti anni or sono era la specie più numerosa , ma la sempre più crescente presenza umana nel continente antartico e l'accumulo di sostanze tossiche ne hanno ridotto il numero. Il maschio del pinguino Adelia può digiunare completamente anche per sei settimane, mentre si dedica alla cova; nel frattempo la femmina si reca in mare per cibarsi, prima di dargli il cambio.
    Presente sia in Antartide che nelle isole subantartiche, il pinguino papua è probabilmente il più veloce e provetto nuotatore tra tutti. Caccia infatti pesci e calamari "volando" sott'acqua.








  • I pinguini crestati, sono tra i più nordici: essi, infatti, nidificano nelle isole intorno all'Antartide e sulle coste dell'Australia, della Tasmania e della Nuova Zelanda.








  • Il pinguino artico è il più piccolo delle tre specie del genere Pygoscelis. Esso vive soprattutto lungo la costa occidentale della Penisola Antartica e nelle isole subantartiche.









COMPORTAMENTO




Quando sono a terra, i pinguini camminano, saltellano o si lasciano scivolare sul petto spingendosi con le ali e i piedi. In acqua sono nuotatori agili e veloci; il loro unico mezzo di propulsione è rappresentato dalle ali, perché gli arti inferiori sono usati esclusivamente come timoni. Il nuoto di certi pinguini ricorda quello dei delfini: essi percorrono una certa distanza in immersione e di tanto in tanto riemergono per respirare, saltando aggraziati sulla superficie dell'acqua. In cattività il pinguino reale e il pinguino imperatore non imparano a nutrirsi da soli e, dopo che si sono adattati ad accettare prede morte, devono comunque essere nutriti dall'uomo. I pinguini sono uccelli gregari: sulla terraferma vivono in colonie comprendenti centinaia di migliaia di individui. Benché questi uccelli abbiano sofferto notevolmente a causa dell'uomo, che ne ha massacrato un numero enorme per ricavarne il grasso e, più recentemente, la pelle, l'inaccessibilità delle regioni in cui vivono li ha aiutati a sopravvivere. I nemici naturali del pinguino sono la foca leopardo (vedi Pinnipedi), l'orca e, limitatamente alle uova e agli immaturi, lo stercorario. I pinguini si nutrono di pesci , crostacei e calamari, e per raggiungere le loro prede sono capaci di immergersi a notevoli profondità (fino a 400 mt. le specie più grandi, ma normalmente tra i 30 e i 40 mt), anche per tempi molto lunghi (fino a 15 minuti). Per questo sono considerati subacquei eccezionali, se si pensa che il record dell'uomo in apnea è di circa 100 mt, e che un uomo allenato in media raggiunge solo 20 mt di profondità. A loro volta i pinguini sono il cibo preferito di grandi predatori, come l'orca, la foca leopardo ed il leone marino, che sono gli unici sufficientemente veloci per attaccarli. I pinguini infatti riescono a raggiungere sott'acqua una velocità di 40 km. all'ora che a noi può sembrare poco, ma che in realtà è già notevole se si considera che le navi, normalmente, non superano i 35 km. l'ora. Come sono agili in acqua, così sono impacciati sulla terraferma: camminano lentamente e dondolandosi. Questi animali hanno un'andatura molto buffa e solo sulle discese ghiacciate raggiungono notevoli velocità, lanciandosi in lunghe scivolate sulla pancia. Con quell' andatura dondolante sembrano docili, ma sanno essere molto coraggiosi. Per difendere il compagno o i propri piccoli tirano delle beccate molto forti.
I pinguini sono animali molto fedeli e, quando si avvicina il periodo della riproduzione, si recano sulla terraferma in colonie di migliaia di individui, cercando un terreno adatto per deporre le uova (uno o due).



RIPRODUZIONE


Nella stagione della riproduzione i pinguini si radunano sulla terraferma in popolose colonie. I luoghi per la nidificazione possono trovarsi anche a parecchi chilometri dall'oceano. Il pinguino imperatore si riproduce in una delle regioni più inospitali del mondo, durante uno dei periodi più freddi dell'anno, deponendo e covando le uova a temperature che possono arrivare a -62 °C.
I rituali del corteggiamento dei pinguini consistono nell'assunzione di pose caratteristiche e nell'emissione di richiami particolari, diverse da specie a specie. Anche le modalità di costruzione del nido variano da una specie all'altra e alcuni pinguini non lo costruiscono affatto. Il pinguino di Humboldt e lo sfenisco demerso preferiscono un rifugio riparato, per la costruzione del quale utilizzano ramoscelli e altri detriti. I pinguini di Adelia, invece, covano le uova all'aperto su nidi formati da pietre o ramoscelli. Il pinguino reale e il pinguino imperatore non costruiscono nidi, ma tengono l'unico uovo sui propri piedi, curvandosi su di esso in modo che la cute addominale lo ricopra e lo mantenga al caldo. La maggior parte dei pinguini depone due uova per covata, di colore bianco o verdastro. Il periodo di incubazione varia da specie a specie. Le uova del pinguino reale richiedono più di 50 giorni di incubazione prima di schiudersi, mentre quelle dello sfenisco demerso richiedono dai 32 ai 36 giorni.



CURE PARENTALI



In genere, le uova e i piccoli vengono accuditi da entrambi i genitori. Il maschio del pinguino di Adelia digiuna durante tutto il periodo della nidificazione, del corteggiamento, della deposizione delle uova e per le prime due settimane di cova, mentre la femmina fa riserve di cibo nel mare. Quando questa ritorna dall'acqua per dargli il cambio alla cova, il maschio si immerge per nutrirsi e ripristinare le proprie riserve di grasso; poi torna alla colonia, portando cibo ai piccoli che nel frattempo sono usciti dall'uovo. Entrambi i genitori si dividono la responsabilità di nutrire gli immaturi. Non tutte le specie vanno incontro, durante la stagione della riproduzione, a periodi di digiuno così lunghi come il pinguino di Adelia; la maggior parte delle specie, infatti, nidifica in prossimità delle coste, in modo da potersi recare quotidianamente in mare per nutrirsi.
Al momento della schiusa, la maggior parte dei pulcini è ricoperta da un piumaggio grigio fuligginoso, in alcune specie macchiato di bianco e di grigio. I pulcini restano nella tana o nel nido per tutto il periodo in cui vengono nutriti dai genitori. In alcune specie, una volta raggiunto uno stadio di sviluppo tale da non necessitare più di continue cure da parte dei genitori, vengono radunati in zone chiamate nursery, dove aspettano il ritorno degli adulti andati in cerca di cibo. I genitori sono in grado di riconoscere i propri pulcini fra migliaia. Dopo che il giovane pinguino ha cambiato il piumaggio e ha messo tutte le nuove penne, si tuffa in mare ed è in grado di badare a se stesso.

CHE NOTIZIA!

I sei pinguini maschi dello zoo di Bremerhaven (nella foto), in Germania, sono al centro di una polemica che ha coinvolto le organizzazioni gay di mezzo mondo. I pinguini hanno ignorato le quattro femmine che vivono con loro, e hanno formato tre coppie omosessuali. Poiché il pinguino di Humboldt è in via di estinzione, lo zoo ha introdotto altre quattro femmine, fatte arrivare dalla Svezia, sperando di favorire la riproduzione. Ma i maschi sono rimasti fedeli ai loro compagni e "non ci sono stati contatti con le nuove arrivate", ha detto la direttrice dello zoo, Heike Kueck. L'arrivo delle femmine è stato contestato dalle comunità gay tedesche, austriache e australiane in quanto "minaccia all'autodeterminazione sessuale".






CURIOSITA'





Un pinguino ad altezza umana non è esattamente la prima cosa che ci si aspetterebbe di trovare ai tropici. Eppure, 36 milioni di anni fa, vedere pinguini alti un metro e mezzo, scorrazzare alle basse latitudini sarebbe stato un evento comune. Un gruppo di scienziati ha infatti rinvenuto lo scheletro fossile di questo "gigante" in una località della costa meridionale del Perù, situata ad appena 14 gradi a sud dell’equatore. La scoperta ha lasciato gli studiosi a bocca aperta per varie ragioni. Innanzi tutto, l’altezza di questo pinguino, della specie Icadiptes salasi, è tale da far sfigurare gli odierni pinguini reali e imperatori, che raggiungono la già ragguardevole statura di 1-1,10 metri. Anche il becco dell’antico pennuto, a giudicare dai resti, era di misure spropositate e di forma inusuale: sembrava una fiocina lunga quasi due volte il cranio dell’uccello. Ma il dato più sorprendente è che quest’animale sopravvisse serenamente a latitudini tropicali, a temperature che, 36 milioni di anni fa - questa è l’età dello scheletro - erano ben più elevate di quelle attuali. Anche oggi esistono pinguini, come quelli delle Galapagos, che preferiscono vivere al caldo anziché nelle gelide acque antartiche, ma finora si pensava che quest’adattamento fosse avvenuto recentemente, e non in un’epoca tanto remota. Nell'illustrazione il "gigante" preistorico è messo a confronto con i pinguini odierni.

10 commenti:

  1. Articolo fatto molto bene. Mi è stato utile in una ricerca scolastica.

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  2. Bello l'articolo. .. cercato x conoscere la velocità in acqua

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  3. Ricivutu esse di ricivete terapiji di u depot di orale o futuri di injezziunale, sti bisognu di visita di assistenza medica per a medicazione è di surviglianza di a sicura è a risposta. Sì i pazienti sò trattati bellu prima, prima chì lotu di danni à u sistema immune hè accadutu, l'expectativa di vita hè vicinu a u normale, finu à quandu stanu nantu à u trattamentu riprova. In ogni casu, quand'ellu ùn viaghjanu micca a terapia, u virus ribella à u nivellu altu in a maiò parte di malatie, à volte nunda di a malatia gravi, perchè aghju passatu questu quì è ancu un risultu aumentatu di morte. U scopu di "cure" hè sempri invece, ma averemu crede chì u mo guvernu hà fatti milioni di drogues ARV invece di truvà una curazione. per a terapia persunalizata è di surviglianza. L'ARV sola ùn pò micca guariscenu l'HIV comu di i celluli chì sò infettati sò largamente CD4, e di i celluli di memoria, è possibbilmente di altre crescenu chì actanu cum'è reservorii longu. VIH potu oculari in sti celluli senza esse detecati da u sistema immune di u corpu. Per quessa chì ancu quandu ART viaghjate ubligatoriamente di e volta di infezzjoni di i celi, ghjunti chì anu infughutu prima di a iniziativa di terapia persistenu è da issi reservorii u VI rebbia si u trattamentu hè statu. "Cure" pò esse qualchissimu un cura di eradicazione, chì significa à ridirete solu u corpu di u virus di reservatu o una curazione HIV funziunale, induve ellu vi pudete esse in i celluli di u reservatu; ma a rebutioni versu nivellu elevatu hè impeditu dopu a interruzzione di terapia. L'Itua Meditazioni Herbalificà me crede chì ci hè una speranza per e persone chì soffrenu, a malatia di Parkinson, Schizophrenia, Cancer, Scoliosis, Fibromialia, Fluoroquinolone Toxicity
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  4. Ma è vero che i cuccioli di pinguino posso affogare, qualcuno sostiene questa teoria... A me sembra na cazzata...

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  5. A me é stato molto utile per una ricerca scolastica

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